28 luglio 2025

Scuola e Università - L'editoriale

Smart PA Magazine - Università e Istruzione

Scuola e Università al tempo dei pagamenti elettronici

Per decenni, il binomio tra istruzione e burocrazia ha avuto un sapore ben noto: moduli da compilare, contanti da consegnare a mano, lunghe attese agli sportelli delle segreterie. Che si trattasse di un contributo per l’uscita didattica alle elementari o della rata universitaria, il concetto era lo stesso: il pagamento era un atto faticoso, spesso opaco, e poco al passo con il mondo che nel frattempo cambiava.

Oggi quel paradigma sta cambiando. E lo sta facendo in modo profondo, spinto da una trasformazione digitale che riguarda tutto il sistema pubblico italiano — scuola e università comprese.

Con l’adozione del sistema pagoPA e piattaforme come “Pago in Rete”, anche il mondo dell’istruzione è entrato nell’ecosistema dei pagamenti elettronici. Oggi milioni di famiglie possono pagare con un clic tasse scolastiche, attività extrascolastiche, servizi mensa o assicurazioni. Non più monete nello zaino, ma ricevute digitali. Non più ore di attesa, ma tracciabilità, sicurezza, trasparenza.

Questo cambiamento non è solo un’innovazione tecnica. È una trasformazione culturale, che ridefinisce il rapporto tra cittadino e istituzione. Il genitore che paga la mensa su app oggi è lo stesso che si aspetta una comunicazione più rapida dalla scuola domani. E lo studente universitario che accede con SPID al portale del proprio ateneo per versare una rata è già parte di una generazione che si muove nel mondo digitale con fluidità — o che almeno ci prova.

Non mancano le difficoltà. Il cambiamento ha richiesto e richiede ancora investimenti tecnologici, aggiornamento del personale amministrativo, e un accompagnamento attento per le famiglie e gli studenti meno digitalizzati. Eppure, come spesso accade, le trasformazioni più profonde sono quelle che accadono in silenzio, ma cambiano il modo in cui viviamo.

La scuola e l’università hanno oggi l’occasione di fare un passo in più: non solo usare strumenti digitali, ma educare al loro utilizzo. L’alfabetizzazione digitale, anche nei pagamenti, è parte integrante della cittadinanza del presente. E parlare di educazione finanziaria, anche nei contesti scolastici, significa formare cittadini consapevoli, preparati, autonomi.

In questo numero lo raccontiamo da diverse angolature: la voce del Ministero dell’Istruzione e del Merito, quella dell’Università di Parma, i numeri che mostrano l’evoluzione in atto e le notizie che ci proiettano verso ciò che verrà.

La direzione è chiara. Il futuro dell’istruzione non passa solo dai contenuti che si insegnano, ma anche da come si gestisce il rapporto con gli studenti e le famiglie. E se anche un semplice pagamento può contribuire a costruire fiducia, trasparenza e modernità, allora vale la pena farlo bene.