21 giugno 2022

Road to SmartPA: il Comune di Genova

Nexi SmartPA Magazine - Focus PagoPA

Da diversi anni il comune di Genova ha lavorato per accelerare la digitalizzazione dei pagamenti, sviluppando soluzioni interne già nel 2008 e diventando uno dei primi enti a raccogliere la sfida di aderire - nel 2015 - alla piattaforma PagoPA.  Il percorso di adesione e di integrazione dei diversi servizi, ha portato il comune a lavorare nell’ottica del miglioramento continuo, introducendo, passo dopo passo, soluzioni innovative tra cui:

  • la digitalizzazione di tutto il ciclo pagamenti all’interno dell’ente e l’adeguamento al sistema PagoPA 
  • il completamento del processo con la regolarizzazione a bilancio delle riscossioni
  • le convenzioni in modalità be to be con i diversi Prestatori di Servizi di Pagamento, scontando commissioni non sempre allineate a quelle attuali
  • la certezza nei pagamenti: la possibilità ai cittadini di gestire e verificare nel proprio fascicolo digitale i rapporti  con l’ente, di vedere le proprie pendenze e poterle pagare
  • il circolo virtuoso innescato ha generato numerosi vantaggi, in particolare per il cittadino. L’impegno continua con l’iniziativa più recente di dotare gli uffici al pubblico di POS  “smart”, questo grazie all’accreditamento del comune di Genova come intermediario tecnologico presso PagoPA per conto dei propri consorzi, aziende partecipate, e fondazioni.  
     
road to smartPA



Intervista a Enrica Spotti, Responsabile Ufficio Entrate e Fondi Finalizzati del comune di Genova 

Ci raccontate l'esperienza del comune di Genova con i pagamenti PagoPA da quando è iniziata, le difficoltà incontrate e gli obiettivi attesi?


Il comune di Genova ha impostato, da ormai diversi anni, un importante lavoro di accentramento degli incassi e dei pagamenti legati alle varie direzioni ed appendici. Già dal 2008, l’amministrazione ha iniziato a sviluppare un sistema di pagamenti digitale interno, sulla stessa linea funzionale quello che sarebbe stato il sistema PagoPA con il Modulo Incassi e Pagamenti (MIP). Il modulo era pensato come punto unico di emissione e gestione dei pagamenti dell’ente per favorire economie di scala e la gestione centralizzata del flusso di pagamenti. Nel 2015, l’amministrazione aderisce alla piattaforma nazionale, adeguando il MIP verso il Nodo dei Pagamenti, fungendo da collettore nelle comunicazioni tra PagoPA e le singole direzioni e uffici. 

Il passo successivo è stato quello di integrare anche tutte quelle riscossioni che non discendono da un software dipartimentale, attraverso il “Servizio Tariffe” che mappa  entrata per entrata tutte le tariffe deliberate e le pertinenti voci contabili dando una risposta anche a tutti quei pagamenti spontanei che diversamente con difficoltà verrebbero gestiti. Il servizio viene infatti anche esposto sul portale dell’ente per gli uffici che lo richiedono. Nel percorso di sviluppo dei pagamenti digitali, resta ancora da sviluppare una cultura interna che percepisca il valore aggiunto di PagoPA come sistema che “funziona” e agevola l’operatore.
 

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Quali sono i risultati raggiunti e i benefici riscontrati?

Il primo grande vantaggio per noi è stato aver accolto la sfida e nello stesso tempo aver cercato di cavalcarla, completando il processo con la regolarizzazione a bilancio delle riscossioni dopo aver incrociato i dati con il giornale di cassa. I vantaggi maggiori sono ovviamente per il cittadino, inteso sia come persona fisica sia come professionista, dando la possibilità, attraverso il fascicolo del cittadino, di  gestire i propri rapporti con l’ente, di vedere le proprie pendenze e poterle pagare.  Il cittadino:

  • può decidere come pagare e dove pagare in primis, con tutti gli strumenti messi a sua disposizione dalla tecnologia
  • ottiene immediatamente il Rilascio di ricevuta liberatoria
  • ha una riduzione dei costi delle commissioni ed aumento dei servizi di pagamento disponibili, grazie alla libera concorrenza di mercato


Quali le nuove sfide per il 2022 e gli anni successivi?

Sicuramente transare  tutte le entrate sul sistema PagoPA e dotare i nostri uffici aperti al pubblico di POS “smart”. Inoltre ci siamo accreditati presso PagoPA come intermediari tecnologici per le nostre aziende partecipate, fondazioni e consorzi. Questo per noi è doppiamente di rilievo in quanto ci permette di intercettare anche queste informazioni, da inserire nel fascicolo del cittadino e sull’ App IO.

Cosa consigliate a chi è ancora ad una fase iniziale del percorso?

È essenziale definire un processo step -by-step: ad esempio capire se si ha la forza per connettersi in autonomia e se c’è bisogno di un intermediario tecnologico o un partner tecnologico. Il processo deve essere gestito in modo collaborativo: dai servizi finanziari di concerto con l’informatica. La banca tesoriera può e deve giocare un ruolo prioritario nel caso sia partner tecnologico dell’Ente.